L’azienda

La nostra storia

Credo di essermi innamorato delle api la prima volta che le vidi quando avevo circa quattro anni.
Quel giorno mi trovavo in compagnia di mio padre che aiutava un suo amico nei lavori agricoli. Nonostante fossimo alla fine degli anni ’50, quel signore era un esperto apicoltore, uno dei pochi presenti a Venasca. Avevo giocato tutta la mattina vicino alle arnie e le api non mi si erano mai avvicinate; nel pomeriggio invece, alcune di loro avevano punto mio padre. Nella mia ingenuità di bambino però, nonostante mio padre avesse il viso gonfio, non ero spaventato perché non pensavo che sentisse dolore. Già allora proprio come adesso, a distanza di sessant’anni, il volo e il ronzio delle api mi avevano trasmesso una bellissima sensazione.

 

Quello stesso pomeriggio, prima di tornare a casa, decisi che da grande avrei fatto l’apicoltore.

 

I miei primi tentativi di recuperare qualche sciame risalgono agli anni ’70, ma furono tutti un fallimento. In quegli anni era molto difficile trovare qualcuno che avesse voglia di condividere i segreti dell’apicoltura, inoltre non esistevano corsi e non ero a conoscenza che ci fossero libri in merito. Quando negli anni ’80 iniziai la mia avventura come podista, essendo contrario a ogni tipo di integratore di sintesi, pensai che avrei potuto sostituirli con il miele e la pappa reale.
Fu proprio in quello stesso periodo che l’apicoltore che mi aveva fatto conoscere le api per la prima volta capì di non potersi più occupare di loro perché troppo anziano. Io e i miei fratelli affittavamo il suo terreno e fu così che, siccome erano state abbandonate a loro stesse, riuscii per la prima volta a catturare i primi sciami. Dovevo però dar loro una casa, chiesi allora ad un amico falegname di prestarmi un’arnia come modello, e dopo aver acquistato un macchinario per la lavorazione del legno, mi costruii le prime arnie utilizzando la legna del mio stesso bosco.

Quell’estate ebbi il mio primo miele.

Portai avanti la mia passione di apicoltore negli anni a venire, seppur tra mille difficoltà. Alla mancanza di esperienza e alle poche informazioni reperibili, si aggiunse anche la varroa, un parassita che ancora oggi è il terrore di ogni apicoltore. Col passare degli anni acquisii però esperienza e, quando ebbi la possibilità di lavorare facendo turni, incrementai il numero delle arnie iniziando così a vendere un po’ del mio miele agli amici. Erano gli anni ’90.
Negli anni 2000 conobbi il veterinario dell’associazione apicoltori, anche lui sportivo, che mi consigliò di provare il polline come integratore.

Detto fatto.

Il giorno dopo avergli parlato ero già alla ricerca di una trappola per il polline da copiare, e dopo tre mesi riuscii ad assaggiare il mio primo polline di castagno.
Per la produzione della pappa reale, invece, dovetti aspettare di andare in pensione. Poichè la lavorazione richiede tempismo e meticolosità, ho avuto bisogno dell’aiuto dei miei nipoti, avvicinando anche loro al mondo delle api.

 

Il Miele

Il miele è conosciuto da millenni dall’uomo che se ne è servito, fino alla scoperta del nuovo mondo, come dell’unica sostanza dolcificante, attribuendogli poteri curativi, ma anche un significato simbolico, magico e terapeutico inoltre presenta un elevato potenziale nutritivo ed energetico.

Oltre agli zuccheri, contiene sali minerali, vitamine, sostanze aromatiche, enzimi, ormoni, proteine e aminoacidi.

La pappa reale

La pappa reale è il nutrimento fondamentale delle larve delle api per cui, in un alveare solitamente, se ne producono solo piccole quantità per la loro alimentazione e quella della regina.
Una tale organizzazione ha rappresentato per l’uomo un ostacolo quasi insuperabile, ma attualmente, grazie a numerosi tentativi volti alla raccolta del prodotto, il problema è stato risolto grazie a speciali tecniche. Queste ultime consistono nello stimolare le api alla secrezione della gelatina che può comunque essere prodotta solo in piccole quantità.
La pappa reale si presenta sottoforma di gelatina semifluida, di colore biancastro, tendente al giallo.
Essa aiuta il nostro organismo a mantenere l’equilibrio nonostante gli stress fisici e psichici, purtroppo molto frequenti nella nostra quotidianità.

Il Polline

Tra le nostre produzioni è presente anche quella del polline deumidificato.

È un prodotto naturale, ricchissimo di principi nutritivi: proteine, vitamine, ma anche minerali ed enzimi, dunque un ottimo integratore, anche se ancora poco conosciuto.
Il suo uso migliora inoltre le condizioni generali del nostro organismo e conferisce maggior vigore e benessere.

Artigianato in cera

Vi siete mai domandati da dove provengano i fogli di cera, chiamati più specificatamente favi di cera?
Essi non sono da considerarsi solamente un semplice supporto sul quale le api vivono e nel quale immagazzinano il cibo, bensì molto di più. Basti pensare che la cera è stata soprannominata lo scheletro del Superorganismo alveare, perciò un elemento fondamentale nella loro vita. Esistono specifiche aziende specializzate nella lavorazione dei favi di cera che dai blocchi di cera consegnati dagli apicoltori ricavano e restituiscono a quest’ultimo altri fogli nuovi per la seguente stagione apistica.
L’azienda Martino fonde in casa la cera e la ritrasforma in fogli.
Ciò garantisce fecondità di regine e fuchi, un sistema immunitario delle api più forte rendendo la loro aspettativa di vita più lunga e una maggior garanzia di durata delle colonie.

Inoltre l’azienda Martino vi offre idee creative per Battesimi, Comunioni, Cresime o Matrimoni.Attraverso la cera delle nostre api, infatti, otteniamo candeline, segnaposto, bomboniere per rendere ancora più speciali le vostre giornate importanti!
Inoltre, sempre utilizzando la nostra cera, produciamo un insolito presepe composto da ben 18 statuine!

La propoli

 

La propoli è forse il prodotto più straordinario dell’ alveare. L’ho sentito dire da una farmacista come introduzione ad un corso di produzione e trasformazione di questo importante prodotto. Mi ha fatto molto piacere perché lo avevo pensato da sempre anche io. Viene usato da secoli in diversi ambiti: dalla mummificazione dell’antico Egitto ai campi di battaglia romani (veniva data ad ogni soldato una pallina di propoli da usare come “anestetizzante”, come oggi si usa la morfina). Le api utilizzano la Propoli per disinfettare l’arnia, per “tappare” eventuali fessure prodotttesi col tempo e per “mummificare” gli insetti che si introducono nell’arnia, ma che non possono essere trasportati all’esterno per le loro dimensioni; ha infatti proprietà battericide, batteriostatiche e cicatrizzanti.
La trasformazione della propoli è soggetta ad una rigida legislazione, improponibile per una piccola realtà come la nostra. Chi fosse interessato a scoprire qualcosa in più, però, può venire in visita all’azienda: saremo lieti di mostrargli la propoli “dal vivo” e spiegargli qualcosa in più!